23.11.12

interview:: Il Mondo di Aracne


Nano-N): breve descrizione della tua "produzione"
Aracne-A):  Attraverso varie tecniche di tessitura artigianale, realizzo sciarpe, stole, coprispalle, mantelle, gonne, borse, paralumi, paraventi, arazzi e accessori. La mia produzione è frutto di una passione che con il tempo si è trasformata in lavoro. Cerco sempre di adottare materiali il più possibile eccellenti perché - come mi ha insegnato mio padre, che mi ha trasmesso la passione per le cose realizzate a mano - è meglio investire su un ottimo materiale per qualcosa che richiederà ore di lavoro, perché il risultato finale sia migliore. Nel mio laboratorio non mancano mai lana, cashwool, cachemire, lino , cotone e seta. Ogni pezzo è unico; anche se mi si chiede di replicare un manufatto, apporto sicuramente delle modifiche nel colore, nella lavorazione generale o almeno nelle rifiniture, perché credo che chi investe del denaro nei miei manufatti debba possedere qualcosa di personale.


N): Cos'è per te la creatività?
A):  
A questa domanda non è facile rispondere. Di certo, per realizzare dei manufatti artigianali è necessaria, oltre alla conoscenza tecnica, una certa dose di creatività. Ma la creatività è molto spesso solo la rielaborazione di una sensazione, di un colore, di un materiale, che catturano la mia attenzione e che possono richiedere anche giorni per essere trasformati in un progetto realizzabile. La creatività dipende moltissimo dagli stati d’animo del momento; ci sono diverse cose che ho nella mente, catturate nel tempo, e che non sono state realizzate.


N): E l'artigianato?
A):  
Ho una visione molto pratica di questo concetto: l’artigianato, per quello che mi riguarda, è la realizzazione fattiva dei progetti nati dalla creatività. Rendere plausibile il progetto attraverso schemi, bozzetti, misure. Scegliere i materiali. Armare il telaio con cui realizzare il progetto. Procedere alla lavorazione e alle eventuali modifiche in corso d’opera. Concludere con le rifiniture. E soprattutto, esprimere un’onesta autovalutazione di ciò che si è realizzato, perché può spesso capitare che dopo tanto lavoro non si sia soddisfatti del risultato ottenuto.

N):  Da cosa e come nasce un tuo progetto?

A): Il mio lavoro nasce dalla curiosità verso tutto ciò che mi circonda. Per quanto riguarda i colori, la natura è sempre un’ottima suggeritrice. Osservo poi con attenzione i materiali che ho a disposizione o che trovo in qualche negozio, e nei viaggi alla scoperta di produttori di lane. Do ascolto alle sensazioni o emozioni del momento. E soprattutto, mi lascio catturare dalla sfida con me stessa, nel provare a realizzare ogni volta qualcosa che non ho mai fatto. Non mi lascio influenzare da ciò che “fa moda”: non mi piace replicare, sia nei colori che nei modelli, ciò che vedo nelle vetrine. Ognuno di noi dovrebbe essere in grado di non essere condizionato da ciò che gli altri ci dicono essere il meglio per noi. Siamo tutti persone uniche.



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1 comment:

  1. Grazie mille per aver pubblicato questa intervista! E' stato un piacere partecipare.

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